L’osteopatia diventa una professione sanitaria in Italia. Lo scorso 24 giugno sono stati approvati i decreti attuativi dal Consiglio dei Ministri ed il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato il via libera al Dpr (Decreto del Presidente della Repubblica) che riconosce la figura professionale dell’osteopata. L’ultimo atto di un lungo percorso che era partito nel 2018 con il Ddl Lorenzin, seguito poi nel 2020 dall’accordo Stato-Regioni sul profilo sanitario.
Nel provvedimento si descrive l’individuazione della figura e del profilo dell’osteopata, i relativi ambiti di competenza e di intervento. Vediamo insieme nel dettaglio cosa cambia da oggi in Italia con l’approvazione di questo decreto ed il riconoscimento del loro profilo professionale.
Cosa comporta il riconoscimento dell’osteopata come figura sanitaria?
Con la pubblicazione dei decreti attuativi abbiamo visto l’Osteopatia è ufficialmente una professione sanitaria riconosciuta dallo Stato Italiano. Vediamo in cosa consistono questi riconoscimenti:
- profilo professionale: L’osteopata è il professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscoloscheletrico.
- campo di intervento e modalità operative: L’osteopata, in riferimento alla diagnosi di competenza medica, e all’indicazione al trattamento osteopatico, dopo aver interpretato i dati clinici, riconosce l’indicazione o la controindicazione al trattamento osteopatico ed effettua la valutazione osteopatica attraverso l’osservazione, la palpazione percettiva e i test osteopatici per individuare la presenza di segni clinici delle disfunzioni somatiche del sistema muscoloscheletrico.
- strutture: L’osteopata svolge attività professionale, di ricerca, di formazione, di autoformazione e di consulenza nelle strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private ove siano richieste le sue competenze professionali, in regime di dipendenze o di libero professionista.
Naturalmente c’è ancora un po’ di strada da fare: infatti alcuni dettagli vengono rimandati ad un futuro accordo in Conferenza Stato-Regioni. Tra questi ci sono i criteri per la valutazione dell’equipollenza dei titoli pregressi, l’istituzione con i criteri del nuovo percorso di laurea in osteopatia, ed infine i criteri di valutazione dell’esperienza professionale.
Certo sono modifiche e riconoscimenti professionali importanti, ma non ci saranno variazioni rispetto a quanto è cresciuto nel tempo all’Arcobaleno! Non cambierà nulla nell’operatività lavorativa e nell’esperienza pluridecennale delle figure professionali che lavorano presso il nostro ambulatorio: i trattamenti osteopatici presso l’Ambulatorio Arcobaleno continuano ad essere seguiti dalle osteopate Samanda Ambrosini, Francesca Mascia e Roditi Gioia, che operano in questo settore da molti anni e sono iscritte al ROI – Registro osteopati Italia.
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