Infiltrazioni articolari


L’ infiltrazione intra-articolare è la somministrazione di un farmaco tramite siringa direttamente all’interno di un’articolazione (spalla, ginocchio, anca, caviglia, mano, etc), in modo da ottimizzarne la funzione terapeutica in particolare nel trattamento di alcune patologie (come l’artrosi o artriti infiammatorie). Questo permette di destinare il farmaco direttamente nel sito d’azione, in modo da ottimizzarne la funzione terapeutica, ad un minor dosaggio, minimizzandone quindi i possibili effetti collaterali.

La terapia infiltrativa può essere eseguita ambulatorialmente, senza particolari preparazioni del paziente e non risulta particolarmente dolorosa. Il numero di sedute dipende dalla patologia e dalla sintomatologia del paziente e dall’area da trattare (anca, spalla, ginocchio, etc).

Il trattamento deve essere generalmente effettuato a cicli di tre/cinque sedute, a distanza di una settimana, una o due volte all’anno. L’efficacia è variabile a seconda dei pazienti e della patologia, ma risulta comunque una terapia efficace, che consente di rinviare, procrastinare o sostituire completamente l’intervento chirurgico.

Il trattamento infiltrativo prevede appunto l’iniezione del farmaco, che può essere antinfiammatorio, lubrificante e stimolante l’omeostasi cellulare; tra i farmaci maggiormente utilizzati vi sono l’ossigeno ozono, e il cortisone che svolgono localmente una funzione antiinfiammatoria e  l’acido ialuronico che agisce invece da lubrificante migliorando le proprietà fisiologiche del fluido articolare. Un trattamento combinato consente non solo di alleviare il dolore del paziente, ma anche di migliorare la funzione motoria e articolare.

Infiltrazioni paravertebrali


Le tecniche infiltrative che prevedono la somministrazione di farmaci nello spazio muscolare adiacente alle vertebre sono definite infiltrazioni paravertebrali. Si tratta prevalentemente di tecniche dedicate alla riduzione della sintomatologia dolorosa e spesso prevedono l’utilizzo di cortisonici e/o anestetici. Vengono classicamente eseguite “a mano libera”, ma possono essere effettuate, per una migliore precisione, sotto monitoraggio ecografico.

L’Ossigeno-Ozono Terapia muscolare paravertebrale rappresenta il più efficace approccio conservativo nella cura dei dolori conseguenti a conflitto disco-radicolare. In tale tipo di patologia, come nel caso della cervicobrachialgia e della lombosciatalgia, il dolore è conseguente, nel 95% circa dei casi, all’irritazione del nervo da parte dell’edema infiammatorio provocato da un’ernia o da una protrusione discale, a cui si somma, generalmente, anche un dolore da contrattura muscolare riflessa. In una percentuale minore di casi il dolore è conseguenza del contatto diretto tra ernia e nervo.

Infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico


Le infiltrazioni di acido ialuronico sono utilizzate nel trattamento conservativo dell’artrosi. Questa tecnica è stata sperimentata per la prima volta all’inizio degli anni ’70 e prevede l’iniezione intra-articolare di sodio ialuronato. Risulta efficace soprattutto nel trattamento della coxoartrosi (artrosi dell’anca) e della gonartrosi (artrosi del ginocchio).

L’iniezione intra-articolare di acido ialuronico è nota anche come viscosupplementazione, in relazione alle proprietà visco-elastiche di questa sostanza. L’acido ialuronico è una molecola che gioca un ruolo importante nell’ articolazione; è sintetizzata dalle cellule sinoviali ed è responsabile delle proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale stesso. E’ uno dei principali componenti della matrice extracellulare.

L’acido ialuronico, una molecola di polisaccaride, con elevato peso molecolare ed alta viscosità,  contribuisce ai meccanismi di lubrificazione nelle condizioni di carico e cerca di proteggere il tessuto dalla penetrazione di cellule infiammatorie o dagli enzimi litici. Prodotto dalle cellule sinoviali è un componente importante del liquido articolare dove contribuisce a lubrificare l’articolazione e ad attutire gli stress meccanici (funzione lubrificante ed ammortizzante).
Inoltre, protegge la cartilagine dalla infiammazione e dalla lisi.

Nelle articolazioni affette da grave artrosi il liquido infiammatorio è povero sia di elasticità che di viscosità e quindi lo scopo dell’iniezione intraarticolare di acido ialuronico chiamata viscosupplementazione è quello di ripristinare le proprietà viscoelastiche del liquido sinoviale.

L’acido ialuronico stimola l’attività anabolica con produzione di nuova cartilagine. L’azione sull’uomo è risultata antiflogistica e analgesica, tanto migliore quanto più la situazione patologica è agli esordi.

Nei pazienti affetti da artrosi si ottengono dunque tali effetti:

  • Attenuazione del dolore, miglioramento della articolarità e prevenzione del degrado cartilagineo con miglioramento delle attività di vita quotidiana
  • Effetto antinfiammatorio, con riduzione del versamento
  • Ricostruzione dello strato superficiale della cartilagine
  • Aumento della densità delle cellule della cartilagine
  • Efficacia clinica per almeno 6 mesi – 1 anno dopo il ciclo di infiltrazioni

Le opzioni conservative per il trattamento dell’osteoartrosi includono dunque ad oggi l’uso di farmaci antinfiammatori, antidolorifici, steroidi, condroprotettori in aggiunta ad interventi di natura fisioterapica; in questo contesto le infiltrazioni di acido ialuronico possono essere validamente usate nel trattamento di patologie dolorose comuni legate a condizioni degenerative articolari tipiche dell’osteoartrosi.

Infiltrazioni intrarticolari con acido ialuronico e ossigeno ozono


La combinazione di ossigeno ozonoterapia e acido ialuronico (in somministrazione sequenziale intra-articolare) determina il raggiungimento di risultati migliori in misura statisticamente significativa, soprattutto dopo 2/3 mesi di follow-up, rispetto alle singole opzioni di trattamento.

L’osteoartrosi è una malattia in crescita costante nelle società occidentali, che si caratterizza per la progressiva degenerazione della cartilagine articolare, con conseguente aumento di costi sociali (diretti e non). L’insorgenza di OA è supportata da alcuni fattori di rischio quali l’obesità, l’età avanzata e l’attività lavorativa svolta.
Le terapie conservative tradizionali purtroppo non sono in grado di modificare il decorso della malattia (se non alleviarne i sintomi) e anche la chirurgia artroscopica non sembra dare un reale beneficio rispetto ai trattamenti conservativi.

Le terapie infiltrative rappresentano un’opzione terapeutica alternativa per un controllo efficace della sintomatologia gonartrosica.

Accanto alla terapia intra-articolare a base di acido ialuronico (HA), la cui efficacia è stata documentata in molti studi, un’opzione aggiuntiva di trattamento è data dall’ossigeno ozono-terapia, che svolge una documentata azione anti-infiammatoria e sembra essere molto efficace nelle fasi iniziali di OA.

All’Ambulatorio Arcobaleno, con il Dr. Roberto Cardelli, in molti casi viene raccomandata la scelta terapeutica di ricorrere all’ossigeno ozono terapia, somministrata a cicli ripetuti di infiltrazioni, associata all’acido ialuronico, al fine di unire l’azione anti-infiammatoria dell’ozono con quella lubrificante dell’acido ialuronico.

Infiltrazioni eco guidate


Grazie all’ausilio della sonda ecografica si ha la possibilità di seguire l’iniezione, controllare la corretta posizione dell’ago e verificare che la diffusione del farmaco avvenga nel sito stabilito a livello della articolazione (il farmaco iniettato appare iperecogeno). La presenza della guida garantisce, inoltre, una maggiore sicurezza in quanto, eseguendo uno studio preliminare prima della somministrazione della terapia, permette di evitare che si intacchino strutture vascolari e nervose prossime al sito di intervento.

E’ diventato necessario specificare che la tecnica con ecografia può essere di due tipi: ecoassistita ed ecoguidata. Ecoassistita significa che l’operatore utilizza la sonda ecografica senza alcun supporto e segue l’ago che penetra attraverso i tessuti solo dall’immagine ecografica che si modifica al passaggio dell’ago, anche se adesso esistono aghi visibili all’ecografia e recentemente sono in commercio delle sonde ecografiche che tramite un campo magnetico sono in grado di tracciare il percorso dell’ago a seconda della direzione ed inclinazione che gli viene data dall’operatore. Ecoguidata, invece, comporta che la sonda ecografica sia munita di un dispositivo ago-guida che è regolabile in vari gradi di inclinazione e sullo schermo dell’ecografo è rappresentata una linea punteggiata che indica l’esatto percorso che seguirà l’ago introdotto attraverso il dispositivo. Fatta questa doverosa premessa, oramai la fisiatria interventistica non può più fare a meno della metodica ecografica e della tecnica ecoguidata.